venerdì 4 dicembre 2015

Santhià - Santiago

Il mio ritorno a Capo Verde è stato a accolto dalla fauna locale con manifestazioni di entusiasmo che nemmeno all'apertura dell'arca di Noé dopo il diluvio. Tra cori gospel di vacche bitonali all'alba, galli organizzati in una no-stop di canto che Telethon gli spiccia casa e grilli baritoni che bivaccano la notte sul mio balcone, di questi tempi sto dormendo pochissimo e ho la stessa lucidità di Andrea Dipré.
Che poi a me i frinire dei grilli sa tanto di bestemmie lasciate a metà.


La stagione delle piogge in quest'anno atipico pare conclusa. L'erba inizia a seccare e il caldo a calare, benché, con le temperature che oscillano tra i 28 gradi del giorno e i 25 della notte, non me la sento proprio di lamentarmi; in particolare alla luce delle foto che i miei amici stanno postando su Facebook, foto che mostrano distese di nebbia tipo mastino dei Baskerville! Diciamo che io ho risolto il problema del freddo coprendomi semplicemente col lenzuolo.
Il Comune di Tarrafal sta quindi provvedendo a ripristinare la situazione di normalità, in particolare tagliando l'erba ed eliminando quella che è cresciuta tra i cubetti che formano il lastricato stradale. E perché ricorrere al veleno o ai prodotti chimici quando qui le braccia non mancano? Infatti lo spettacolo tipico di questi giorni è rappresentato da brigate di signore vocianti che, sedute, chine o accoccolate, estirpano l'erba dalla strada. Quello che mi colpisce è la strage che stanno facendo di aloe, che cresce spontanea ovunque; sarà probabilmente perché in Italia un litro di succo di aloe (schifosissimo peraltro) lo pagavo 19 euro e qui invece costerebbe il tempo di prepararlo.


Domenica scorsa sono stato invitato al compleanno di Denise, che compiva 4 anni. Denise è una bellissima bambina, figlia di una coppia di miei vicini e amici.
Prima di ripartire per Capo Verde, avevo partecipato alle feste di due bambini italiani, figli di carissimi amici, e devo dire che non c'è tutta questa differenza tra le varie situazioni. Invitati, regali, cibo, torta, canzoncina, sbadigli.
Sicuramente quella capoverdiana è stata organizzata con un budget più basso e i regali sono stati molti meno, ma è stata una bella festa. Anziché tramezzini, panini e altre schifezze, c'era quello che loro chiamano "sopa", in pratica pasta cotta nel minestrone, nonché l'immancabile cachupa. La nota stonata, se vogliamo dire, è stato l'intrattenimento audio video: un DVD dove un cantante locale vestito da tamarro, ma tamarro, talmente tamarro che Lapo Elkann in confronto sembra Sean Connery, ci deliziava con canzoni tutte uguali (ogni tanto gli incvitati prorompevano in "questa è bellissima"... mah!). Si esibivano con lui del video dei troioni statuari formato Carnevale di Rio feat Dan Bilzerian feat Brazzers... Praticamente la mia partecipazione attiva alla festa è terminata al tocco del tasto Play.
L'unica domanda che è rimasta in sospeso è: ma sarà uno spettacolo adatto ad una festa di una quattrenne? Domanda comunque meno importante di: ma queste del video, dove abitano?


Zacapa sta bene, è coccolosissima ma, benché sia ancora giovane, ci sono già dei gatti maschi e adulti che le girano intorno. Inizio a capire come si sente il padre di un'adolescente di oggi.
Qui, nel peggiore dei casi, insegnerò ai capo verdiani la cucina tipica vicentina.