giovedì 23 giugno 2016

La relatività del tempo.

Sabato scorso è giunto qui a Tarrafal il mio amico Massimo Monopoli, tecnico di calcio e futsal, per tenere un corso di formazione rivolto agli allenatori o aspiranti tali della zona. L'evento ha riscosso un discreto successo, tant'è che ci sono diversi tecnici che si sobbarcano mezz'ora di viaggio, andata e ritorno, due volte al giorno, per seguire le lezioni.
Oltre ad essere un tecnico ed un tattico molto preparato, Max è anche una persona estremamente simpatica e sta rallegrando con la sua frizzantezza le giornate mie e di Francesco. Non che possiamo definirci tristi, tra mare, sole, palme, cocktails, pesce fresco...


Quando lavoravo nei villaggi come schiavo, assunto con contratto Co.Co.Co-Gurugurugu-Qua-Qua secondo il decreto legge PippoFranco1998; quando lavoravo nei villaggi, dicevo, un mio ex responsabile, Fabio Gerbi detto "Lopez" (mai saputo perché!!!), disse queste parole che ancora ricordo: "Il ritardo di un'ora lo posso tollerare, perché succede a tutti di rimanere addormentati, ma capita una volta sola. Il ritardo di 5 minuti sistematico non lo tollero, perché è mancanza di rispetto e significa fregarsene!".
Chissà cosa direbbe a proposito del ritardo sistematico di un'ora...
Mi sono già espresso in maniera veloce sulla scarsa puntualità del popolo crioulo, ma devo dire che ancora dopo un anno mi trovo a sorprendermi dell'assoluta costanza, impegno e abnegazione che profondono nell'arrivare in ritardo. Ne ho parlato più volte col mio amico Andreas, ma lui non può fare testo. Lui è svizzero-tedesco quindi, nel mio immaginario, una figura mitologica che incrocia un uomo con un orologio nucleare e con un reattore del CERN. Lui mi ha insegnato un modo di dire della sua terra: "Puntuale è già ritardo" (cioè se hai una riunione alle 8 e arrivi alle 8, la riunione inizia in ritardo). Nessuno si stupisce se questa frase è intraducibile nella lingua di Capo Verde.
Farò degli esempi random per capire di cosa si sta parlando.

A gennaio vengo contattato da un deputato locale che, per conto della segreteria del primo ministro riserva un aperitivo per una trentina di persone in occasione della visita del capo del governo portoghese (credevo che fosse Mourinho, ma mi sbagliavo).
Praticamente sarebbero dovuti passare in Municipio per poi arrivare qui verso le 13, bere un veloce cocktail, mangiare qualcosa dal buffet di stuzzichini e andare via rapidamente per pranzare in un'altra località.
Alle 9:30 iniziamo a preparare il buffet. Alle 10:30 arriva la polizia e prende posizione in luoghi strategici all'esterno del ristorante. Alle 11:30 arrivano due poliziotti in borghese che fanno un sopralluogo all'interno, controllano i locali, i bagni e dicono che è tutto a posto. A mezzogiorno entra un poliziotto e dice che i ministri sono arrivati a Tarrafal. Tre quarti d'ora dopo, entra a dire di tenerci pronti che stanno arrivando (si sentono applausi, clacson, rumori di insensato entusiasmo in lontananza). Alle 14 ci accorgiamo che i poliziotti se ne sono andati. Dalle 14:30 alle 15:00 il deputato si nega al telefono.
A giugno non si sono ancora visti né loro né, tanto meno, i soldi che ci devono.

Secondo esempio: al ristorante stiamo cercando di selezionare una band per fare una ulteriore serata di musica dal vivo ed abbiamo identificato in un gruppo di giovani, la cui musica è dinamica e allegra, una possibile scelta.
Io e Francesco parliamo col loro cantante e combiniamo un appuntamento per una data a SUA discrezione; il fenomeno non si presenta. Lo rivediamo, gli spieghiamo quanto sia importante per noi rispettare gli impegni ("se facciamo pubblicitàm i clienti si aspettano la musica e voi non arrivate, facciamo brutta figura"). Lui si scusa, ci da un altro appuntamento al quale, per coerenza, non si presenta. Mi telefona dopo due giorni e, senza parlare minimamente del bidone tirato, mi chiede di patrocinare una sua attività. Dice che sarebbe passato il giorno dopo ma, ligio ai suoi principi, non si fa vivo. Si presenta però al ristorante direttamente sabato sera alle 21, ovviamente il momento migliore per ottenere l'attenzione di due ristoratori. Lo rimandiamo dicendogli di farsi vivo il lunedì. Chi l'ha visto? Proviamo allora a trattare con l'altro cantante che esordisce dicendo: "non dovete parlare con l'altro, è inaffidabile", continua dandoci appuntamento e conclude non presentandosi.
Decidiamo di delegare completamente a Dany, il nostro consulente artistico, la gestione della cosa. Lui parla chiaramente con i ragazzi (e senza barriere linguistiche) e ieri finalmente avevamo in programma per la prima volta una serata di musica dal vivo con questi ragazzi a partire dalle 20.
Il primo si presenta alle 20:20, il secondo alle 20:35, il terzo alle 20:45 e noi, mettendo tutti d'accordo, li mandiamo via alle 20:50.

Non vado avanti, per non innervosirmi. Va da se che non UNA delle lezioni di Massimo è potuta iniziare puntuale. Anche perché la "cultura della cortesia" di questo popolo impedisce loro di dire di no. Ieri per esempio, avevano già deciso di saltare la sessione del pomeriggio per guardare la partita del Portogallo agli Europei di calcio, ma senza dirglielo! Semplicemente, avrebbero lasciato Max sul campo ad aspettarli sotto il sole rovente.

A proposito di gestione morbida del tempo. Mi ritrovo in mano un biglietto della Tap, uno de Easyjet e uno di Trenitalia. Una combinazione che sta al ritardo come la scala reale sta al poker.
Imbattibile.