giovedì 5 gennaio 2017

2017 a questa latitudine

Buon anno a tutti! Che il 2017 sia prodigo di soddisfazioni, di salute e di ricchezza. L'amore è una coseguenza.

Il mio secondo San Silvestro a Tarrafal è stato per molti versi simile al precedente: lavoro, lavoro e lavoro. Però perlomeno abbiamo tratto qualche lezione dalla festa del 2015/16 e siamo riusciti a migliorare il nostro servizio.
Perché la cosa che lascia basiti delle feste qui é la completa mancanza di controllo. Migliaia di persone per la strada e che hanno come unico apparente obiettivo quello di bere e di scattare selfie.
La tradizione vuole che le donne siano vestite di bianco e ciò, unito alla pelle scura e ai fisici mozzafiato, crea un'alchimia in grado di far perdere la testa a chiunque. Anzi, quasi chiunque. Escluderei quegli asini che sono troppo impegnati a lavorare e a respingere gli assalti della parte maschile della popolazione.
Infatti, mentre le fanciulle si fanno bellissime e si fanno foto a volontà, gli uomini praticano lo sport ufficiale di queste occasioni: si sfondano di grogo.
E una volta ubriachi, molti di loro tentano fastidiosamente di coinvolgerti in conversazioni, in discussioni e in litigi. E qui la questione si fa delicata poiché generalmente parliamo di giovanotti alti, muscolosi e fortissimi. Ma alla fine tutto è andato bene e siamo tornati incolumi ai nostri giacigli verso le 6 di mattina.


Il Natale è trascorso bene e tranquillamente. Si vive il forte contrasto tra la città, con le grandi imprese e la pubblicità natalizia di forte stampo occidentale, e la provincia dove abitiamo, in cui la festa è invece occasione di riunioni di famiglia e di ricongiungimenti dall'estero.
Devo dire che è il primo Natale della mia vita in cui non ricevo nemmeno un regalo e, benché non ci faccia caso più di tanto, comunque é stato un po' strano. In 40 anni e in piena epoca consumistica, ci sono rimasto quasi male!
La notte del 24, dopo il lavoro, io e Francesco abbiamo fatto il giro degli auguri nelle case degli amici che ci avevano invitati. Siamo passati a casa del nostro amico David, assessore al turismo e allo sport di Tarrafal. Entrando in casa, dove siamo stati accolti molto calorosamente, siamo allibiti di fronte al tavolo dei dolci: un buffet di 3/4 metri completamente ricoperto di torte, frutta secca, budini, cioccolata e via discorrendo. Alcune torte saranno state alte 30 cm, veramente da cartoni animati. In casa abbiamo visto non più di 7 persone, che moltiplicate per quel buffet di dolci, da il risultato di 18 fiaschi di insulina.

Abbiamo iniziato ad organizzare con una certa continuità una cosiddetta "cena tra italiani residenti". In pratica 4 gatti più o meno italiofoni che si intrattengono piacevolmente tra pasta e vino. Durante l'ultimo di questi convivi, la nostra amica Rosi, che ha un ciringuito in spiaggia (tanti lo dicono, lei lo ha fatto!), ha raccontato questo fatto a mio avviso raccapricciante. Abitando lei, il suo compagno Giulio, capoverdiano di rara bellezza, e il loro figlioletto Noa (detto Legione) nei pressi di una panetteria, ogni notte vengono svegliati verso le 2 dal profumo del pane appena sfornato. Ne consegue che ogni notte lei costringa il povero Giulio ad alzarsi, uscire di casa ed andare a comprarle il pane, sostenendo che questo è normalissimo in una coppia. Ora, ringraziando ogni minuto il Signore che mi preserva single, ma io dico: è una cosa normale? Per completezza di informazioni, la ragazza non è incinta. 

Ho fatto il biglietto per il rientro in Italia che, come nella migliore tradizione, è gia stato cambiato, posticipato di un giorno e dovrò far scalo in Guinea Bissau e a Casablanca. Ci manca che mi facciano sorvolare lo spazio aereo dell'Ukraina e che la destinazione finale cambi in Cracovia con trasferimento a Malpensa in bus. Ma sono fiducioso, ho ancora qualche settimana perché acccada...

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