giovedì 9 luglio 2015

Tarrafal

In questi ultimi tempi molti amici stanno manifestando il proposito di trascorrere le ferie qui.
Beh, sicuramente è ora di pensare alle vacanze, essendo luglio; inoltre questo posto ha ancora il fascino di una meta "esotica" (ben pochi ci sono stati!). Infine, alcune situazioni di insicurezza a livello internazionale hanno portato diverse persone ad affacciarsi a questa prospettiva.
Ho cercato di spiegare bene a cosa sarebbero andati incontro... Qualcuno ha confermato e verrà, ma molti altri hanno desistito.
Ma forse non l'ho mai scritto chiaramente... com'è Tarrafal di Santo Amaro, nell'Ilha di Santiago, Cabo Verde?

A Tarrafal non c'è nulla.
Non ci sono resort lussuosi, spiagge attrezzate, discoteche di tendenza, locali vista mare dove fare aperitivo.
Perché Tarrafal è lontana dalle rotte classiche e più commerciali del turismo. Resta difficile da raggiungere, dopo un viaggio aereo piuttosto caro (oltre che scomodo) e un'ora e mezza di attraversata dell'isola in macchina, tra salite, discese, curve e capre che sbarrano il cammino.
La gente di Tarrafal è semplice, impiegata perlopiù in tre attività: agricoltura, pesca e disoccupazione. Molti di loro, nonostante la scuola, non parlano nemmeno il portoghese e si limitano al criolo.
Non ci sono svaghi. Alle dieci di sera le strade sono vuote e può capitare di bersi una birra in piazza come massimo della mondanità. La cucina è monotona.


Ecco. A parte questo, Tarrafal è un paradiso.
Tranquilla, silenziosa, la sua colonna sonora si compone di un attento mix di rumori del mare, canto di uccelli, frinire di grilli e musica che giunge dalle case.
La spiaggia è tra le più belle dell'arcipelago, senza ombrelloni, ma con bellissime palme da cocco che gettano ombra a sufficienza. La baia riparata difende dalle onde dell'oceano, l'acqua è di una temperatura a dir poco perfetta, il sole non manca mai.
Ci sono altre spiagge nei dintorni, completamente deserte, dove il vento tra le foglie rappresenta il massimo del rumore. Ad una si arriva addirittura a piedi camminando per 40 minuti in un antico acquedotto sotterraneo (io non ci sono andato, non sono ancora pronto a trascorrere così tanto tempo sotto terra!).
C'è un parco naturale a 15 minuti di macchina, ad un'altitudine di oltre mille metri e diverse possibilità di trekking, di sport, di pesca d'altura.
La gente è sorridente, accogliente, educata... bella! Se esci con un amico per una birra alle 21.00, torni a casa alle 2 e mezza di notte senza aver fatto altro che chiacchierare e conoscere gente.
La cucina è sempre la stessa, ma si parla di pesce freschissimo: pescato e grigliato. E siamo nel pieno della stagione dei manghi.
La musica è ovunque, i bambini sorridono.


Insomma, è un posto stupendo, ma bisogna esserci portati. Del resto, un piatto di spaghetti ed una birra sul terrazzo vista mare, sapendo che dopo si va a dormire anziché a ballare, non è per tutti.
E al mattino sveglia presto, che si va in spiaggia.






Nessun commento:

Posta un commento