domenica 23 agosto 2015

La stagione delle piogge.

Questo ultimo anno, a Capo Verde, la vita è stata molto difficile. In una economia che si basa ancora molto sull'agricoltura, l'assoluta mancanza delle piogge stagionali del 2014 ha messo molte famiglie in una situazione disperata.
L'agricoltura qui è molto semplice: all'approssimarsi del periodo delle piogge tutta la famiglia va sui propri campi e interra le piantine di mais, di fagioli o di altro. Dopodiché ci penseranno la pioggia, il clima e la straordinaria fertilità del suolo vulcanico.

Quest'anno, la tanto bramata pioggia sta finalmente dando soddisfazione. Ma per uno come me che viene da Biella, questa brama non è assolutamente condivisa.
Tanto per dirne una, a forza di scopare via acqua, ho dei calli sulle mani che non vedevo dai tempi del liceo!

Proprio a sottolineare i cattivi rapporti che intercorrono tra me e la pioggia, ieri mattina mi sono svegliato con una sorpresa. Per via di un sassolino che ha otturato lo scarico del balcone, l'acqua si è riversata nella mia camera e l'ha resa una risaia, quasi a volermi ricordare da dove vengo. Solo che io non ci avevo piantato il riso, per terra, bensì il mio Iphone sotto carica.
Sono quindi due giorni che mi trovo tagliato fuori dal mondo e dalle interessantissime conversazioni dei gruppi di Whatsapp dei quali faccio parte.
Ho portato il telefonino ad un tale Xirillo che ha un centro riparazioni nel mercato di Tarrafal. Descrivo meglio il "centro riparazioni": un gabbiotto di legno e metallo, con un tavolaccio sul quale, alla rinfusa, fanno bella mostra di sé le carcasse di centinaia di cellulari. Ogni vite che Xirillo toglieva, mi moriva una parte della parete cardiaca.
Al momento resto in attesa. Quanto meno, in attesa di capire se si è rivenduto il mio cellulare!

Sicuramente a causa della improvvisa abbondanza d'acqua, gli insetti si stanno dando alla pazza gioia. E esiste miglior festeggiamento di un banchetto luculliano? Nel dubbio, le zanzare hanno deciso di banchettare con me. Se con un pennarello si uniscono i puntini rossi sul mio corpo, esce fuori la formula chimica del Baygon.
Ieri notte, inoltre, c'è stata un'incredibile invasione di insetti volanti molto simili alle formiche. Centinaia in sala, in cucina, nel terrazzo. Io, per dar ragione a Darwin, ho lasciato in vita solo le più scaltre, quelle, cioè, che hanno scelto altre case come alloggio temporaneo.

Come scrivevo, qui la pioggia è una benedizione, fonte di cibo, di sostentamento, di allegria. E con molta allegria oggi, infatti, due bambini giocavano a schizzarsi nell'acqua fangosa che avrebbe fatto desistere i più scafati tra i Vietcong.
E quando ci sono luridume e fango, potrà mai il mio cane esimersi dal buttarsi a capofitto? L'ho tirato fuori che sembrava un pezzo dell'esercito di terracotta di Qui a Xi'an in attesa di andare in forno. E mi sa che sarà quella la fine che gli riserverò.

Ora basta scrivere che mi piove sul PC. Non avendo le foto del telefono, ne metterò una fi repertorio! Alla prossima!


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