venerdì 1 aprile 2016

Musa, quell'uom di multiforme ingegno Dimmi, che molto errò.

Concludevo l'ultimo post mettendomi in mano a TAP per il trasporto di questo pover'uomo da Praia a Milano Malpensa.
Sulla carta il viaggio non è particolarmente lungo né scomodo, così all'andata come al ritorno. A meno che le cose non vadano storte.

In teoria si parte da Praia alle 00:55 per giungere a Lisbona alle 6:00 (ore locali), con una coincidenza rapida alle 7:20 che giunge a Milano dopo 2 ore e 45 minuti.
L'ultima volta che ho tentato di combinare questi aerei, il primo ha portato ritardo, ho perso il secondo e, causa un overbooking del Lisbona-Milano successivo, siamo dovuti rientrare via Bruxelles, mentre la mia valigia piena di manghi maturi girava impavidamente l'Europa per a settimana.
Questa volta mi sono fatto furbo: ho deciso di prenotare direttamente il volo delle 13:25 da Lisbona: qualche ora in più di attesa, ma la certezza di arrivare. Bravo genio.
Premetto che il giorno prima di partire sono andato a lavorare, ho fatto rapidamente la valigia e alle 17:30 sono partito da Tarrafal per Praia. Cena e subito in aeroporto.
Iniziavo il viaggio già stanco, quindi, e la stanchezza veniva in seguito aggravata dalla mancanza di sonno sul volo dovuta agli spazi angusti ed alla corporatura strabordante della signora al mio fianco.
Arrivando a Lisbona, quindi, abbandonavo la balzana idea di una colazione abbondante a base di birra e baccalà per le vie della città, e mi sdraiavo a pennicare su una chaise longue come il più barbone tra gli studenti Erasmus.

L'imbarco avveniva in ritardo di circa un'ora e, una volta saliti, il comandante comunicava in portoghese ed in inglese, ad una clientela completamente italiana, che l'aereo sarebbe partito con 45 minuti di ritardo. Il gruppo di baldi veneti dietro di me ha sfruttato l'occasione per insegnare decine di fantasiose bestemmie a tutti i passeggeri. Bestemmie leggere, se paragonate a quelle che hanno iniziato a grandinare allo scadere dei 45 minuti ed in seguito ad un secondo annuncio identico al primo.
Alle 17 circa ci hanno quindi fatti sbarcare comunicandoci che, causa sciopero dei controllori di volo francesi, il cui spazio aereo avremmo dovuto attraversare, la partenza veniva rinviata al giorno successivo e saremmo stati spostati in hotel fino a nuove disposizioni.
Quello che mi ha colpito positivamente è che, a parte un paio di casi isolati, la situazione è stata vissuta senza nervosismo anzi, capeggiati dal gruppo veneto che vedeva il bicchiere mezzo pieno (di grappa), il tutto si è trasformato in una gita delle superiori!
Poiché il bagaglio è rimasto imbarcato, sono dovuto uscire a comprarmi un paio di mutande portoghesi; nei 15 minuti di passeggiata, Giove Pluvio si è scatenato, probabilmente per vendicare i colleghi vilipesi nel pomeriggio. Era un Luigi zuppo, stanco ed intollerante a tutto, quindi, quello che infine è salito in camera ed ha svuotato il minibar!
Hotel confortevole, cena sufficiente, a letto alle 21 e sveglia alle 6.
La colazione almeno mi ha regalato il sempre interessante spettacolo offerto da un gruppo di orientali alle prese con il buffet: il signore che mangiava pesche sciroppate e fagioli ha messo tutti a tacere.

Il giorno seguente dunque partiamo alle 10 con volo speciale e arriviamo alle 14 italiane. Bilancio: un viaggio lunghissimo, stancante e che si è mangiato un giorno della mia già striminzita vacanza.
Sapremo fare di peggio? Il volo di rientro, tra pochi giorni, ci darà tutte le risposte...


Poiché la vita è un viaggio, mi sono spostato con mio fratello in Puglia per passare la Pasqua. La notizia, la VERA notizia, è che ho preso ben 8 treni di Trenitalia e tutti e 8, TUTTI E 8, sono partiti puntuali al minuto.
Se sono anche arrivati puntuali, beh, quella è un'altra storia.

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