giovedì 22 settembre 2016

Il lasciapassare A38


Mi capita spesso di leggere, soprattutto su Facebook, articoli di blogger che raccontano la vita all'estero descrivendola come un paradiso e incoraggiando gli italiani a trasferirsi per scoprire mondi all'insegna dell'efficienza, della snellezza burocratica, della tassazione ragionevole e dei rapporti umani improntati sulla cordialità e il rispetto.
Ora i casi sono 3. O in 20 anni di viaggi ho sempre visitato i Paesi sbagliati, o sono io che ho un carattere difficile e brontolone (e questo ci sta), o molti di questi scrittori del web conoscono il mondo solo attraverso Google Maps.
Non voglio sminuire nessuno degli aspetti positivi che Capo Verde offre, ma determinati stereotipi andrebbero quanto meno rivisti.

Voglio quindi scendere nello specifico per quanto riguarda l'esperienza che stiamo passando io e Francesco.
La partenza è questa: abbiamo un'impresa qui con tutte le autorizzazioni e le licenze; inoltre diamo lavoro a 12 persone, paghiamo tasse e contributi. Abbiamo quindi bisogno di un "Visto" che ci permetta di rimanere nel Paese per un periodo più lungo rispetto a dei semplici turisti. Esiste, quindi, un Visto che si chiama "di residencia" e che abbiamo deciso di richiedere agli organi preposti.
Venendo da un paese che ha fatto della burocrazia il suo biglietto da visita nel mondo, nonché parcheggio per migliaia di lavoratori dalla preparazione molto spesso dubbia, pensavamo che per noi sarebbe stata una passeggiata. Non immaginavamo che in questo gioco avremmo dovuto affrontare dei veri maestri: qui la burocrazia portoghese, amante dei formalismi e dei regolamenti al limite del barocco, è interpretata da funzionari africani. Siamo come i Looney Tunes che affrontano a basket gli alieni nerboruti, ma senza Michael Jordan dalla nostra parte!

Cosa serve per fare richiesta del "Visto di residenza"? A seguire elenco dettagliato, in modo che i futuri capoverdiani di adozione sappiano cosa attende loro.

- Passaporto valido (e ci mancherebbe!)
- Fotocopia del Visto di entrata nel Paese (ok, ci sta)
- Certificato del Registro Criminal di Capo Verde (e si paga, 5 eurini). Praticamente corrisponde al casellario giudiziario italiano
- Casellario Giudiziario Italiano (già che l'abbiamo nominato, potevamo farcelo mancare?). Comodo da avere: basta tornare in Italia, fare domanda con 25 € di marche da bollo al proprio Tribunale di competenza, ritirarlo dopo minimo 24 ore e il gioco è fatto. Semplice? Affatto! Dopo va fatto tradurre da un traduttore certificato, vidimato con timbro del Console di CV in Italia o con il timbro del Ministero degli Stranieri di CV. Altri 17 €
- Attestato medico. Ti guardano in faccia, ti parlano del Benfica, ti rilasciano il certificato, 10 € grazie. Prego. Guardi che scade tra un mese, faccia in fretta.
- Attestato che dimostri di essere in possesso di adeguati mezzi finanziari di sussistenza
- Comprovativo di alloggiamento. Nel nostro caso, il contratto di affitto della casa. Eh, ma manca il timbro del Comune, e torna a Tarrafal, e in Comune non si può entrare in pantaloni corti, vai a casa e cambiati con 40 gradi, e il funzionario non c'è, e il dottor Tomas non è in sede, e processione di Santi con statue che piangono sangue e alla fine ce la facciamo
- Contratto di Lavoro. I documenti societari, ma qui Francesco non c'è, gira pagina, è vero è qui. Vai a fare doppia copia. Sotto il sole di mezzogiorno.
- NIF. Che corrisponde al codice fiscale. Rilasciato in carta semplice, un A4, ogni volta che lo perdi e devi rifarlo sono 7 eurini
- Iscrizione all'INPS, perchè quando sarò vecchio, gli altri anziani al bar si lamenteranno della pensione. Io mi lamenterò delle pensioni.
- 3 fototessere, per scoraggiare anche i cuori più pietosi
- Cadasto Policial - praticamente un foglio della Polizia che dice che non abbiamo sospesi con la legge. Un deja-vu
- Attestato di residenza - rilasciato dal Comune. Ma che cazzo, mi hanno già timbrato il contratto di affitto!!! Ma dove volete che risiediamo???
- Cadasto Policial della Policia Giudiciaria - Dico, ma state scherzando???
- Pagamento, ovviamente, di una 50 di eurini a testa per tutto il processo. Del resto, quei poveracci che si dovranno leggere tutti sti fogli, andranno pagati o no?

Siamo riusciti a produrre tutto, ma attenzione! Il Visto di ingresso intanto è scaduto, quindi altolà, dovete rifare prima il Visto. Servono:

- Passaporto (ma va?)
- Registro Criminal di Capo Verde (ma siete fissati!)
- Attestato Medico (non so se me lo rilasciano... la pressione è pericolosamente salita dall'ultima volta!)
- Certificato internazionale di Vaccinazioni (Gesù benedetto, e adesso? Diamogli una copia della tessera sanitaria, al limite ci comprano le sigarette alla macchinetta)
- Fotografia (bene, una è avanzata!)
- Documenti societari (di nuovo)
- Fotocopia dell'ultimo Visto, scaduto aspettando i loro documenti!
- Iscrizione all'INPS (mi uccido, giuro)
- NIF
Rimane in sospeso la multa da pagare, per il Visto scaduto, il cui ammontare dipenderà, ci è stato detto chiaro e tondo, dall'umore del funzionario.

Prima di andare via, la signora ci ha detto che ritira tutti i documenti, ma che c'è la possibilità che sia necessario un sopralluogo della Polizia in casa per verificare che veramente abitiamo lì. Malfidenti. Nel dubbio il sopralluogo sarà a carico nostro.
E ci avverte anche che il processo dura dai 6 mesi a 1 anno e inoltre non esiste la certezza che venga accettato.
Infine che si riservano di richiedere ulteriore documentazione. Io non ho più nulla da mostrare, non un documento, non un certificato. Mi resta solo lo Spermiogramma, se vogliono...

A tal proposito, io e Francesco abbiamo sottovalutato il mezzo più veloce e semplice per ottenere il medesimo risultato: contrarre matrimonio.
Che, per inciso, è l'unica cosa che ancora non abbiamo contratto qui.

PS la foto in testa al post non c'entra nulla, ma è tenera e almeno mi disintossico un po'!

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