domenica 8 marzo 2015

I giri che contano.

Ieri mattina, sabato 7 marzo 2015, sono stato generosamente invitato all'incontro che il Primo Ministro di Capo Verde, José Maria Neves, ha tenuto presso la sala conferenze del Comune di Tarrafal (questo popolo ama molto le maiuscole!).
Non potendo esimermi, mi sono apprestato a partecipare alla conferenza, sentendomi privilegiato e fortunato per un tale onore.

L'incontro iniziava alle 10, come da giorni diverse auto con altoparlante andavano diffondendo ai quattro venti. Dovendoci andare col mio amico Andreas, che mi aveva invitato, questo ingenuo italiano alle 9.30 era pronto con tanto di camicia e di scarpe di legno in attesa del passaggio.
Sebbene sia svizzero, Andreas, più avvezzo ai ritmi locali, è passato da me alle 10 in punto, cioè alla stessa ora in cui sarebbe dovuto iniziare il dibattito. Saliamo in macchina, percorriamo i tre minuti che ci separano dal Municipio, parcheggiamo, scendiamo e ci ritroviamo nella piazza principale di Tarrafal alle 10.05.
Siamo noi e altre tre persone.
Approfitto per proporre ad Andreas di prendere un caffè.
Ci rechiamo al bar, ci accorgiamo di non aver denaro, torniamo alla macchina, prendiamo i soldi, incontriamo il direttore della Finanza di Tarrafal (l'agenzia delle entrate), Andreas me lo presenta, chiacchieriamo un po', andiamo in un altro bar, ordiniamo un caffè e ci sediamo.
Chiacchierando, ipotizzo al mio amico gli argomenti che Sua Eccellenza affronterà: sviluppo, investimenti stranieri, scuola, formazione, competitività, sociale.
Paghiamo il caffè e torniamo in piazza. Sono le 10:30 e le persone sono sensibilmente aumentate (una ventina). Ci vede il Sindaco e viene a salutarci. Due parole di cortesia, qualche frase di circostanza, poi passa un signore che ci viene presentato come "Ministro dell'Ambiente", o qualcosa di simile e che, catechizzandoci, ci dice, con aria esortativa, che Tarrafal ha bisogno di investimenti stranieri; se ne va come una cometa, illuminandoci con la sua scia di saggezza.
Iniziano ad arrivare macchinoni da cui scendono persone molto distinte. Alle 10.48 dico ad Andreas che vado un attimo in bagno. Alle 10:50 Andreas mi telefona che è arrivata Sua Entità e stanno per iniziare.
Mi affretto verso la sala, felice di aver finalmente compreso appieno la Teoria della Relatività di Einstein.




In piazza ci sono 5 o 6 agenti, cose inimmaginabili per un Primo Ministro italiano.
Entro nella sala che stanno cominciando, sono le 11 passate. Mi tengo in disparte e mi appresto a seguire la conferenza; l'unico colpo di scena è la camicia da ballerino di salsa del Premier, poiché il suo discorso è suonato più o meno così:
blablabla sviluppo blablabla servizi blablabla eccellenza blablabla investitori.
Quando ha nominato la Nazionale di calcio mi sono definitivamente convinto che esiste un'unica agenzia di stampa che scrive i canovacci per i discorsi ufficiali di tutte le democrazie del mondo.

Alla fine, dunque, una grande perdita di tempo. Ma devo dire che se capire le differenze culturali è importante, capire le analogie è fondamentale. E alla luce di ciò, come ponte tra il mio Paese e quello che mi ospita, ho concluso una mattinata quasi inutile consacrandola al tiramisù. Nella vita bisogna sapersi consolare.


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