sabato 28 marzo 2015

Le cose che capitano.

Due giorni fa sono andato nuovamente a tagliarmi i capelli, ma il mio spirito di avventura mi ha portato a cercare un altro "Salão", visto che qui l'offerta è molto ampia.
Ne ho scelto uno a ridosso della macelleria, dove dei quarti di animali non meglio specificati stavano decorativamente appesi, nella speranza che le due attività commerciali non fossero in collaborazione! O che, quantomeno, il lavoratore e gli strumenti fossero diversi.
Entrando ho provato la stessa emozione che si vive da noi quando si va dai parrucchieri cinesi: vedi cinque persone e non sai quale di esse si prenderà cura di te. Mi è toccato un signore sui 45 anni, maglietta da calcio, berretto da baseball bianco e, soprattutto, con quei modi raffinati che tanto spesso ci si aspetta dallo stereotipo di categoria.
Risultato: con una combinazione di rasoio elettrico e forbici da cartoleria, mi ha combinato il peggior taglio della mia vita! Per esempio, io in fronte ho una rosa e lui l'ha recisa esattamente come si farebbe col fiore; ad un certo punto, senza preavviso, ha iniziato a tagliarmi la barba. Ciò mi ha permesso di scoprire che finalmente riesco a farmi capire bene, perché quando gli ho urlato "ma che cazzo fai?", sono certo che abbia compreso perfettamente.
Ora il mio look è in fase di transizione. Sembro Michael J. Fox a metà della trasformazione in "Voglia di vincere".

I mezzi pubblici qui sono per lo più di due tipi: mini-van da una decina di posti, e furgonati che, sotto il telo, ospitano due panche.
I primi sono utilizzati per viaggi lunghi, soprattutto sulla tratta Tarrafal-Assomada-Praia, e costano qualche centinaio di Escudos. I secondi, invece, sono in genere utilizzati come collegamento tra il centro di Tarrafal, identificato con la Villa, la zona a ridosso della spiaggia e i servizi, e la parte alta, chiamata Chao Bom. Trasporta studenti, operai, venditrici del mercato; chiunque, insomma, non sia in possesso di un mezzo proprio, al costo di circa 10 Escudos.
C'è però un aspetto comune a tutti i mezzi di trasporto pubblici: hanno scritta, sul cofano o sopra il parabrezza, una frase beneaugurante a tema religioso. E, soffermandosi un attimo a leggere, ci si può divertire.
Nell'ultima settimana ho visto (traduco): "fratello redento", "Jesus è la mia vita", "Guido con Dio", "In pace con i fratelli", "L'Amore di Dio".
Quando ho letto "Jesus viaggia con me", mi è venuto l'impulso di chiedere se aveva voglia di pagare a metà il viaggio.
In tempo di Quaresima, però, ho ritenuto saggio astenermi. Anche per le dimensioni del Marcantonio a cui Jesus faceva da navigatore.

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