venerdì 20 marzo 2015

L'Isola dell'Amore.

Ci sono alcuni punti fissi nell'immaginario comune dell'italiano medio, categoria della quale io sono spesso imbarazzato (ed imbarazzante) esponente.
Per esempio, che in Italia si mangi meglio che ovunque; che i nostri vini e i nostri formaggi siano i migliori al mondo (con buona pace dei cugini d'oltralpe!); e che il nostro fascino latino-italicus-ingellatus-tamarro sia rinomato e apprezzato in ogni dove.
Mi sto amaramente ricredendo.


Capo Verde è piena di giovani e, come succede spesso a queste latitudini, è molto frequente trovare ventenni con a carico già un marmocchio o due. Si amoreggia presto, ci si sposa presto, si figlia spesso. Di riflesso, però, pare che separazioni e divorzi da queste parti siano molto diffusi, così come l'abitudine di avere figli con compagni diversi.
Qualche giorno fa ho conosciuto un uomo di 32 anni, 4 volte padre, che mi raccontava orgoglioso che suo papà aveva avuto la bellezza di 24 figli; grazie al cielo con tre donne diverse, sicché si trattava di tre mogli molto stanche anziché di una sola stremata!

Conoscere, flirtare, darsi appuntamenti pare sia molto facile qui; forse sarà così, ma non a Tarrafal!
Tarrafal vive la felice/infelice situazione di città di campagna-montagna-mare, i cui stessi abitanti lamentano una mentalità piuttosto arretrata e bigotta. Per fare un esempio scevro da ogni commento personale, di tanti eventi pubblici a cui ho assistito da quando sono qui, non ce n'è stato uno che lontanamente si sia avvicinato, come frequenza e partecipazione, alla Messa domenicale! Chiesa sold out, decine di persone in piedi fuori, eleganza e scarpe col tacco da non credere.
Ne consegue che alcuni rapporti interpersonali siano di riflesso lievemente rallentati.

Praia, la capitale, sembra molto diversa. Negozi, bar, parecchi europei in giro, locali e discoteche. Ci sono un sacco di belle donne, le cosiddette "veneri nere". Una sera al ristorante una ragazza mi ha insistentemente chiesto il numero di telefono; sono rimasto colpito perché è la seconda volta che mi capita in tutta la mia vita (la prima volta è stata una signorina alla quale avevo tamponato la macchina).

Insomma, qui si fatica.
Ben diversa è la situazione contraria: europee che vengono qui a conoscere aitanti maschietti locali.
Anche su questo punto non voglio pronunciarmi eticamente in alcun modo, anche perché sono proprio l'ultimo al mondo a poter parlare di morale (penultimo se consideriamo anche Arcore). Solo che spesso quando si parla di turismo sessuale, ci si dimentica di considerare anche il considerevole contributo portato dalle femminucce; ed in Kenya ho visto scene che avrebbero fatto rabbrividire Briatore!!!

Qui il corteggiamento da parte dei locali è molto semplice, ma piuttosto efficace: quando la vittima predestinata attiva in spiaggia e si mette distesa al sole, il giovanotto si alza da sotto la palma dove stava apparecchiato, si avvicina a distanza utile, si leva la maglia mettendo in mostra un fisico tosto che nemmeno l'ebano, e inizia a fare esercizi. Piegamenti sulle braccia, squat, trazioni alla sbarra (eh, la spiaggia è attrezzata), addominali.


Dopo un certo tempo, l'allegro marcantonio si avvicina alla sua preda spiaggiata e, sfoderando un sorriso a 45 denti TUTTI BIANCHISSIMI, attacca bottone. Et voilà, il gioco è fatto!

Sinceramente potrei usare la stessa tecnica, ma la mia modestia non mi permette di abbassarmi a questi subdoli metodi. Io voglio che in me le donne vedano altro: per esempio, che a casa mia si mangia molto bene!

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