lunedì 2 febbraio 2015

Piccoli business.

La prima impressione, si sa, è importante.
E fin dalla mia prima volta sull'isola, ho avuto modo di farmi un concetto diverso da quello che i miei pregiudizi mi dettavano. Parlo soprattutto della gente.
Educata, vestita con dignità, affaccendata, attenta e cortese nei rapporti interpersonali. Gentile ma mai invadente.
Sto generalizzando, lo so, ma la differenza rispetto ad altre mie esperienze africane è palese. Non ho visto mendicanti, né quello sfruttamento disperato del turista tanto diffuso altrove.
Non sto dicendo che non ci siano poveri, per carità. Ma la mia percezione è che il tenore di vita di queste persone sia buono.

La cause sono molteplici, e magari ne scriverò in un altro momento.
Quello che mi colpisce, qui come altrove, è la micro attività commerciale; ma proprio micro micro. E che ha come unico limite la fantasia. Del resto, noi italiani siamo stati per decenni maestri nell'inventare fonti di reddito!

Di fronte alla spiaggia, stazionano all'ombra di un albero 4 o 5 donne, con bacinelle piene di noci di cocco. Stanno lì dalla mattina alla sera e offrono, ai turisti che vanno in spiaggia, "Agua de coco!".
Con sorridente caparbietà, ogni volta che passo, una di esse mi si avvicina e mi propone la sua "Agua de coco". Che purtroppo, essendo una bevanda analcolica, non rientra nei miei gusti. Una volta ho dunque risposto: "Io l'agua de coco la bevo solo col rum". E la signora sorridente: "Non c'è problema. Vai a comprare il rum, io ti aspetto con l'agua de coco".
E così ho fatto. Non potevo a questo punto esimermi.

In questo periodo si gioca la Coppa d'Africa di calcio, molto seguita qui, poiché vede impegnati gli amatissimi "Tiburones Azules", la nazionale di Capo Verde.
Come da manuale, nella piazza principale qualche sera fa era montato un maxi schermo e centinaia di persone stavano seguendo in piedi l'incontro.
La mia attenzione viene colpita da una signora, avrà avuto sui 70 anni, che girava tra le persone offrendo qualche cosa che non riuscivo a capire. Mi sono avvicinato: aveva una borsa grande, come quelle dell'Ikea, con dentro due sgabelli. Stava offrendo posti a sedere, per l'equivalente di 50 centesimi di euro!
La partita è finita 0 a 0. Spero che la signora abbia avuto miglior fortuna.

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