sabato 28 febbraio 2015

Bello bello bello in modo assurdo

Ad un mese e mezzo dal mio arrivo a Tarrafal, la mia folta chioma ha iniziato a dar segni di irrequietezza. E visto che non sono particolarmente schizzinoso in fatto di pettinature, mi sono diretto verso un salone da uomo che avevo adocchiato nei giorni scorsi.



Arrivo e trovo due giovanotti seduti su una panca davanti all'ingresso. Guardo dentro, ma non scorgo nulla che mi incoraggi ad entrare: sembra piuttosto uno sgabuzzino abbandonato al disordine. Mi guardo intorno, cerco un'altra porta, ma nulla; decido allora di chiedere ai ragazzi, che intanto mi fissano come se fossi un alieno: "dov'è il barbiere?"; mi incoraggiano ad entrare dentro lo sgabuzzino dove, in effetti, sulla destra si apre il famoso salone da uomo.



E finalmente vedo anche lui, colui al quale avrei affidato la mia bellezza: stintissima canotta dei Philadelphia Sixers, sdraiato su una panca, scalzo, a guardare Scooby Doo. Gli domando se posso tagliare i capelli, mi sorride, mi dice di sì, e mi fa segno di aspettare. Dopo un paio di minuti l'episodio del cartone animato finisce e lui, finalmente, si alza e si dedica a me. Ci presentiamo: lui si chiama Dengue (non ho capito proprio bene come si scriva, ma esiste una malattia che si chiama così e, non so perché, mi è venuta immediatamente in mente!) Mi fa accomodare, mi mette il telo addosso e mi chiede come voglio i capelli; io, gesticolando come un macaco, provo a spiegarglielo e sembra che ci  
A questo punto si gira ed esce.



Non so dove sia andato e perché, ma mi ha lasciato solo 5 minuti buoni e ne ho approfittato per guardarmi un po' intorno: poster di Che Guevara, poster di Bob Marley, un paio di cartelloni sbiaditi di acconciature, foto di ragazza non meglio identificata, foto con autografo di uomo imprecisato, impianti elettrici regolari come la laurea di Renzo Bossi, una chitarra in un angolo, 7 o 8 rasoi elettrici, qualche spazzola, diverse confezioni di spray contro i pidocchi. Ed un vago, persistente odore di canna.



Rientra quando ormai la fuga era diventata l'opzione più quotata, prende in mano un rasoio elettrico e LETTERALMENTE mi tosa. Operazione accurata ma estremamente energica, che mi ha costretto più volte a piegare il collo; ma in questa, che era ormai diventata una competizione per affermarsi come maschio alpha, ho tenuto duro e mi sono fatto onore: busto rigido e lacrime agli occhi! Quando i capelli tagliati hanno iniziato a dare intralcio all'operazione, Dengue ha iniziato a spazzolarmi virilmente il capo con una consuntissima spazzola che, ne sono certo, aveva iniziato la sua carriera come spazzola per scarpe! Per non farci mancare nulla, in seguito, l'ha anche utilizzata per spazzolarmi la barba!

Ad un certo punto entrano due persone; tra esse riconosco uno dei ragazzini che stavano all'ingresso al mio arrivo; quest'ultimo fa sedere l'altro e inizia a tagliargli i capelli. Una sorta di parrucchiere supplente che, comunque, anche lavorando è riuscito magistralmente a terminare il panino che aveva cominciato a mangiare!
Intanto il mio amico Dengue ha ultimato il suo lavoro e, dopo aver rifinito il taglio con qualche colpo di forbice, si appresta a passare il rasoio a mano libera su collo e basette. E con invidiabile scelta di tempo, il suo socio intraprende in quel momento una conversazione che ottiene l'effetto immediato di mandare fuori dalla grazia di Dio il mio barbiere che, col rasoio a pochi centimetri dalle mie orecchie e col rischio di tramutarmi in un novello Van Gogh, inizia a inveire contro l'altro con una serie di parole delle quali non ho compreso il significato, ma che dal suono somigliavano molto a quelle che gli indemoniati pronunciano durante gli esorcismi.



Colpo di spazzola e sono pronto. Mi rialzo con sollievo ma anche abbastanza soddisfatto del risultato. Il conto? 200 escudos, circa 1,80 €. Quasi quasi il mese prossimo ci torno.

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